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Buongiorno a tutti,
eccoci qua con un altra puntata della mia serie di tutorial sulla fotografia ( qua potete trovare gli altri).
Oggi andiamo ad affrontare uno di quei dilemmi che chiunque in fotografia ha dovuto affrontare prima o poi: scatto in .RAW o .JPEG ?
Ma prima facciamo un attimo di chiarezza su questi due tipi di formato apparentemente simili ma molto diversi.
RAW
Un file RAW contiene, per usare un espressione non proprio tecnica, i dati grezzi, non elaborati, di quanto vediamo tramite obiettivo. I dati delle immagini vengono salvati esattamente come acquisiti sul sensore della tua fotocamera. In questo modo la fotografia sarà editabile a partire dalla sua versione "nuda e cruda" attraverso programmi di elaborazione come Photoshop o Lightroom.
Un file RAW viene spesso chiamato "negativo digitale", in quanto permette di elaborare e stampare i dati in diversi modi per ottenere risultati differenti, proprio come il negativo di una macchina fotografica a pellicola. Inoltre, come un negativo, un file RAW non cambia mai: questo perchè quando andremo a salvare la nostra elaborazione, essa avverrà in un file nuovo, lasciando il file originale intaccato.
Ma attenzione, al contrario di un file .jpeg, il RAW non è uno standard, ma ogni azienda del settore fotografico ha sviluppato un suo formato RAW proprietario. Di conseguenza, per aprire questi files sono necessari software specifici, generalmente forniti dalle ditte produttrici: tanto è che i RAW presentano estensioni diverse a seconda del produttore. Ad esempio:
- Nikon = .nef
- Canon = .cr2
- Pentax = .pef
- Olympus = .orf
- Sony = .arw
Comunque i programmi di foto elaborazione più diffusi permettono di aprire tutti i tipi di RAW, con la semplicità di aprire un JPEG.
JPEG
JPEG sta per Joint Photographic Experts Group, un’organizzazione internazionale che ha standardizzato l’omonimo formato tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni ‘90. Il JPEG è diventato il file di riferimento per le immagini digitali quando i fotografi hanno iniziato a scattare e archiviare immagini su fotocamere digitali e altri dispositivi di riproduzione.
I file JPEG supportano il colore fino a 24 bit e usano la compressione con perdita di dati per ridurre le dimensioni delle immagini e renderle più facili da archiviare e inviare. Se da un lato sono più pratici da usare tutti i giorni, dall’altro sacrificano in parte la qualità dell’immagine originale.
Ma come funziona questa "compressione di dati" usata nei file .jpeg? Detto in modo semplice, le concentrazioni di pixel quasi uguali tra loro vengono sommate fino a formare un «grumo unitario», in modo da ottenere un file sostanzialmente più piccolo. I bordi dei blocchi vengono rappresentati in modo leggermente sfocato, il che può provocare artefatti indesiderati. Il formato JPEG è quindi sempre responsabile di «perdite», che possono essere più o meno evidenti a seconda delle impostazioni. Le perdite non sono comunque visibili nella maggior parte dei casi, e possono essere trascurate.

Questa illustrazione semplificata dimostra come nel formato JPEG valori cromatici simili possano essere riuniti in cluster per ridurre le dimensioni del file. (credits to ifolor.ch)
Ma quindi è meglio scattare in raw o jpeg?
Sebbene la maggior parte dei fotografi quando sente la domanda in questione tende a storcere il naso, la risposta non è sempre così ovvia e scontata per chi non è un "professionista" del settore.
Diciamo che se abbiamo spazio e possibilità, la scelta migliore è di scattare in entrambi i formati, così da avere i vantaggi di entrambi i file, ma se dobbiamo scegliere tocca a voi capire cosa vi serve di più.
Riassumendo, il file raw contiene tutti i dati che ci servono e permette una post produzione su tutti gli aspetti senza limiti o quasi, ma di contro ha bisogno di software specifico e i file pesano molto di più. Il file jpeg invece è già "elaborato"dalla fotocamera e molto più leggero, ma di contro comporta una perdita di dati e qualità.
Il file raw quindi è la scelta ideale se volete scattare e poi postprodurre, dedicandoci ulteriore tempo e risorse allo sviluppo di quelle foto. Se invece non vi interessa la cosa e volete uno scatto +o- giusto da condividire velocemente senza problemi e sbatte successive, il file jpeg è la vostra scelta.
E voi quando scattate cosa scegliete?
Vi dedicate alla post produzione oppure no?
Fatemelo sapere!
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Buongiorno a tutti,
eccoci qua con un altra puntata della mia serie di tutorial sulla fotografia ( qua potete trovare gli altri).
Oggi andiamo ad affrontare uno di quei dilemmi che chiunque in fotografia ha dovuto affrontare prima o poi: scatto in .RAW o .JPEG ?
Ma prima facciamo un attimo di chiarezza su questi due tipi di formato apparentemente simili ma molto diversi.
RAW
Un file RAW contiene, per usare un espressione non proprio tecnica, i dati grezzi, non elaborati, di quanto vediamo tramite obiettivo. I dati delle immagini vengono salvati esattamente come acquisiti sul sensore della tua fotocamera. In questo modo la fotografia sarà editabile a partire dalla sua versione "nuda e cruda" attraverso programmi di elaborazione come Photoshop o Lightroom.
Un file RAW viene spesso chiamato "negativo digitale", in quanto permette di elaborare e stampare i dati in diversi modi per ottenere risultati differenti, proprio come il negativo di una macchina fotografica a pellicola. Inoltre, come un negativo, un file RAW non cambia mai: questo perchè quando andremo a salvare la nostra elaborazione, essa avverrà in un file nuovo, lasciando il file originale intaccato.
Ma attenzione, al contrario di un file .jpeg, il RAW non è uno standard, ma ogni azienda del settore fotografico ha sviluppato un suo formato RAW proprietario. Di conseguenza, per aprire questi files sono necessari software specifici, generalmente forniti dalle ditte produttrici: tanto è che i RAW presentano estensioni diverse a seconda del produttore. Ad esempio:
- Nikon = .nef
- Canon = .cr2
- Pentax = .pef
- Olympus = .orf
- Sony = .arw
Comunque i programmi di foto elaborazione più diffusi permettono di aprire tutti i tipi di RAW, con la semplicità di aprire un JPEG.
JPEG
JPEG sta per Joint Photographic Experts Group, un’organizzazione internazionale che ha standardizzato l’omonimo formato tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni ‘90. Il JPEG è diventato il file di riferimento per le immagini digitali quando i fotografi hanno iniziato a scattare e archiviare immagini su fotocamere digitali e altri dispositivi di riproduzione.
I file JPEG supportano il colore fino a 24 bit e usano la compressione con perdita di dati per ridurre le dimensioni delle immagini e renderle più facili da archiviare e inviare. Se da un lato sono più pratici da usare tutti i giorni, dall’altro sacrificano in parte la qualità dell’immagine originale.
Ma come funziona questa "compressione di dati" usata nei file .jpeg? Detto in modo semplice, le concentrazioni di pixel quasi uguali tra loro vengono sommate fino a formare un «grumo unitario», in modo da ottenere un file sostanzialmente più piccolo. I bordi dei blocchi vengono rappresentati in modo leggermente sfocato, il che può provocare artefatti indesiderati. Il formato JPEG è quindi sempre responsabile di «perdite», che possono essere più o meno evidenti a seconda delle impostazioni. Le perdite non sono comunque visibili nella maggior parte dei casi, e possono essere trascurate.
Questa illustrazione semplificata dimostra come nel formato JPEG valori cromatici simili possano essere riuniti in cluster per ridurre le dimensioni del file. (credits to ifolor.ch)
Ma quindi è meglio scattare in raw o jpeg?
Sebbene la maggior parte dei fotografi quando sente la domanda in questione tende a storcere il naso, la risposta non è sempre così ovvia e scontata per chi non è un "professionista" del settore.
Diciamo che se abbiamo spazio e possibilità, la scelta migliore è di scattare in entrambi i formati, così da avere i vantaggi di entrambi i file, ma se dobbiamo scegliere tocca a voi capire cosa vi serve di più.
Riassumendo, il file raw contiene tutti i dati che ci servono e permette una post produzione su tutti gli aspetti senza limiti o quasi, ma di contro ha bisogno di software specifico e i file pesano molto di più. Il file jpeg invece è già "elaborato"dalla fotocamera e molto più leggero, ma di contro comporta una perdita di dati e qualità.
Il file raw quindi è la scelta ideale se volete scattare e poi postprodurre, dedicandoci ulteriore tempo e risorse allo sviluppo di quelle foto. Se invece non vi interessa la cosa e volete uno scatto +o- giusto da condividire velocemente senza problemi e sbatte successive, il file jpeg è la vostra scelta.
E voi quando scattate cosa scegliete?
Vi dedicate alla post produzione oppure no?
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