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Ultima risposta :
Buongiorno a tutti,
eccoci qui ad un altro tutorial sulla fotografia. (qua potete trovare i miei altri)
Oggi proverò a chiarirvi qualche dubbio relativi a un dilemma eterno: scattare in bianco o nero o convertire le foto a colori?
Attenzione quindi, non parliamo se sia meglio scattare a colori o in B&N ( lo affronteremo più avanti) ma piuttosto se le foto in B&N siano da scattare direttamente in monocromatico oppure convertire quelle a colori in post produzione.
Pronti?
Bene togliamoci subito il dente e via con la risposta breve: non esiste una risposta unica, tanto dipende da cosa volete scattare voi, da che macchina usate e che livello di competenza di post produzione avete.
Concentrandoci sugli smartphone, escludendo quindi macchine dedicate unicamente al monocromatico come certi modelli Leica, possiamo dire che ormai modelli modelli hanno una modalità B&N che vi permette di scattare direttamente in monocromatico, come ad esempio il nuovissimo Honor 200 pro. Attenzione però, non si tratta di un sensore usato appositamente per questa funzione ( solo pochi smartphone sul mercato ad oggi montano un sensore B&N oltre a quello normale) quanto piuttosto di applicare un algoritmo di conversione dei colori predefinito e scelto dagli ingegneri che hanno progettato il software della fotocamera che limita in maniera decisiva il file ottenuto. Questo, comparato a un sensore dedicato, comporta una minor nitidezza della foto. Per questo scattare a colori, e in modalità raw, permette di avere molte più informazioni e dettagli che in post produzione si traducuno in un controllo pressochè totale sulla transizione colore>B&N, agendo come vogliamo noi e non come lo hanno pensato i produttori di smartphone. Inoltre, da una foto a colori possiamo avere una foto B&N, ma il procedimento inverso non è possibile, o meglio non facilmente: esistono i processi di ricolorazione ma non sono facili come desaturare una foto.
Quindi meglio usare questa procedura?
No, o meglio dipende. Fotografare a colori e poi togliergli i colori è come scrivere una frase e poi toglierci degli elementi, il risultato potrebbe non essere quello che volevamo o che avevamo in mente. Scattare in B&N comporta togliere dal risultato finale un elemento molto importante della composizione, i colori stessi. Questo comporta un ripensare il nostro scatto: linee, forme, contrasti, volumi, texture, ombre... In B&N vanno usate in maniera diversa rispetto a una foto a colori, e queste differenze non possiamo vederle scattando a colori, dobbiamo per forza scattare in B&N. Avere già il risultato in B&N sul display ci obbliga a ripensare e concentrarci su quanto si sta facendo, cosa che non succede se invece scattiamo a colori e poi andiamo a toglierli.
In conclusione?
Scattate,scattate tantissimo in tutti e due i modi e vedete come vi trovate meglio voi: scattare in B&N è quasi un linguaggio diverso dallo scattare a colori, non è detto che sia adatto al vostro stile, e non ci sarebbe nulla di male o sbagliato in ciò. O viceversa potreste scoprire che il monocromatico riesce a farvi capire meglio, a farvi esprimere meglio.
Il passaggio colore>B&N , per proseguire sulla metafora linguistica, è un po' come usare Google Translate: va bene per il senso generale, ma mancherà sempre di profondità. E' un buon modo per avvicinarsi a questa branca della fotografia, a vedere se la cosa vi piace e soprattuto è perfetta per vedere come la stessa foto cambii drasticamente con o senza colori, aiutandovi a capire come scattare meglio. Ma provate poi a scattare direttamente in monocromatico, mettetevi in gioco per vedere cosa riuscite a fare. Non fatevi vincere dalla comodità e semplicità, scattare fotografie belle richiede tempo e impegno.
E ora aspetto di vedere i vostri risultati!!
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Buongiorno a tutti,
eccoci qui ad un altro tutorial sulla fotografia. (qua potete trovare i miei altri)
Oggi proverò a chiarirvi qualche dubbio relativi a un dilemma eterno: scattare in bianco o nero o convertire le foto a colori?
Attenzione quindi, non parliamo se sia meglio scattare a colori o in B&N ( lo affronteremo più avanti) ma piuttosto se le foto in B&N siano da scattare direttamente in monocromatico oppure convertire quelle a colori in post produzione.
Pronti?
Bene togliamoci subito il dente e via con la risposta breve: non esiste una risposta unica, tanto dipende da cosa volete scattare voi, da che macchina usate e che livello di competenza di post produzione avete.
Concentrandoci sugli smartphone, escludendo quindi macchine dedicate unicamente al monocromatico come certi modelli Leica, possiamo dire che ormai modelli modelli hanno una modalità B&N che vi permette di scattare direttamente in monocromatico, come ad esempio il nuovissimo Honor 200 pro. Attenzione però, non si tratta di un sensore usato appositamente per questa funzione ( solo pochi smartphone sul mercato ad oggi montano un sensore B&N oltre a quello normale) quanto piuttosto di applicare un algoritmo di conversione dei colori predefinito e scelto dagli ingegneri che hanno progettato il software della fotocamera che limita in maniera decisiva il file ottenuto. Questo, comparato a un sensore dedicato, comporta una minor nitidezza della foto. Per questo scattare a colori, e in modalità raw, permette di avere molte più informazioni e dettagli che in post produzione si traducuno in un controllo pressochè totale sulla transizione colore>B&N, agendo come vogliamo noi e non come lo hanno pensato i produttori di smartphone. Inoltre, da una foto a colori possiamo avere una foto B&N, ma il procedimento inverso non è possibile, o meglio non facilmente: esistono i processi di ricolorazione ma non sono facili come desaturare una foto.
Quindi meglio usare questa procedura?
No, o meglio dipende. Fotografare a colori e poi togliergli i colori è come scrivere una frase e poi toglierci degli elementi, il risultato potrebbe non essere quello che volevamo o che avevamo in mente. Scattare in B&N comporta togliere dal risultato finale un elemento molto importante della composizione, i colori stessi. Questo comporta un ripensare il nostro scatto: linee, forme, contrasti, volumi, texture, ombre... In B&N vanno usate in maniera diversa rispetto a una foto a colori, e queste differenze non possiamo vederle scattando a colori, dobbiamo per forza scattare in B&N. Avere già il risultato in B&N sul display ci obbliga a ripensare e concentrarci su quanto si sta facendo, cosa che non succede se invece scattiamo a colori e poi andiamo a toglierli.
In conclusione?
Scattate,scattate tantissimo in tutti e due i modi e vedete come vi trovate meglio voi: scattare in B&N è quasi un linguaggio diverso dallo scattare a colori, non è detto che sia adatto al vostro stile, e non ci sarebbe nulla di male o sbagliato in ciò. O viceversa potreste scoprire che il monocromatico riesce a farvi capire meglio, a farvi esprimere meglio.
Il passaggio colore>B&N , per proseguire sulla metafora linguistica, è un po' come usare Google Translate: va bene per il senso generale, ma mancherà sempre di profondità. E' un buon modo per avvicinarsi a questa branca della fotografia, a vedere se la cosa vi piace e soprattuto è perfetta per vedere come la stessa foto cambii drasticamente con o senza colori, aiutandovi a capire come scattare meglio. Ma provate poi a scattare direttamente in monocromatico, mettetevi in gioco per vedere cosa riuscite a fare. Non fatevi vincere dalla comodità e semplicità, scattare fotografie belle richiede tempo e impegno.
E ora aspetto di vedere i vostri risultati!!