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Buongiorno a tutti,
eccoci qua oggi a parlare di una "regola" che, se bazzicate da un po' nel mondo della fotografia e dell'arte, avrete già sicuramente sentito: la regola dei terzi.
Ma di che cosa parliamo esattamente?
La composizione dell'immagine è uno degli elementi base per avere una buona foto e la regola dei terzi è forse "LA REGOLA" per una buona composizione, avendo origine nell'arte classica: è figlia della “sezione aurea”, una relazione matematica di proporzioni che può essere trovata nella natura. Questo rapporto unico è stato studiato dai matematici per secoli e utilizzato da artisti e architetti come Salvador Dalì, Le Corbusier e Leonardo da Vinci.
Vitruvio Pollione, architetto e scrittore romano, vissuto nel I secolo a.C. ha avuto una grandissima influenza nello studio della composizione con la sua De Architectura, opera dedicata ad Augusto imperatore affinché potesse eseguire il suo grande programma edilizio secondo precise norme dell’arte. Perfino secoli dopo, in pieno rinascimento, nel clima di generale rivalutazione dei valori culturali dell’antichità classica, gli studi di Vitruvio Pollione assunsero grandissima importanza. La sezione aurea è uno dei principii teorici della composizione, attribuita dagli storici proprio a Vitruvio, il quale si impegnò a studiare l’organizzazione delle forme nello spazio e la migliore collocazione del soggetto principale. La composizione più semplice, quella naturale ad alto contenuto simmetrico, consisteva nel collocare il soggetto al centro di una inquadratura. Vitruvio volle spezzare questo tipo di simmetria e iniziò a pensare a quale distanza da uno dei lati potesse collocare il soggetto, ovvero il punto di interesse, conservando l’equilibrio della scena.
Ma quindi questa regola dei terzi?
Pensate alla vostra immagine come se fosse divisa in tre, sia verticalmente che orizzontalmente: in questo modo avrete una griglia sulla quale disporre gli elementi importanti mentre il soggetto andrebbe idealmente all'incrocio tra linee orizzontali e verticali. L'immagine viene quindi divisa in nove sezioni uguali: il riquadro centrale prende il nome di "zona aurea" ed è delimitato dai quattro punti di intersezione delle linee (punti di forza, punti focali o fuochi). Questi sono i punti in cui l'occhio si concentra maggiormente dopo aver “guardato” il centro dell'immagine e dai quali raccoglie maggiore informazione.

Photo by Hardware Upgrade
La cosa bella è che praticamente tutti gli smartphone hanno un'opzione per farvi visualizzare una griglia sul vostro schermo, per aiutarvi a comporre meglio l'immagine.
Qua su Magic6 Pro
Ed ecco un altro paio di utili consigli:
- se state scattando un ritratto, la foto sarà più efficace se il viso del soggetto è posizionato su una delle intersezioni delle linee;
- equilibrate i soggetti, mettendone uno nell'intersezione in alto a sinistra e uno complementare in quella in basso a destra.
Ricordatevi però. questa regola non va intesa come un dogma assoluto, non abbiate paura di infrangerla se il risultato che otterreste è migliore. Le regole servono a guidarvi, non a controllarvi.
Al prossimo tutorial!
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Buongiorno a tutti,
eccoci qua oggi a parlare di una "regola" che, se bazzicate da un po' nel mondo della fotografia e dell'arte, avrete già sicuramente sentito: la regola dei terzi.
Ma di che cosa parliamo esattamente?
La composizione dell'immagine è uno degli elementi base per avere una buona foto e la regola dei terzi è forse "LA REGOLA" per una buona composizione, avendo origine nell'arte classica: è figlia della “sezione aurea”, una relazione matematica di proporzioni che può essere trovata nella natura. Questo rapporto unico è stato studiato dai matematici per secoli e utilizzato da artisti e architetti come Salvador Dalì, Le Corbusier e Leonardo da Vinci.
Vitruvio Pollione, architetto e scrittore romano, vissuto nel I secolo a.C. ha avuto una grandissima influenza nello studio della composizione con la sua De Architectura, opera dedicata ad Augusto imperatore affinché potesse eseguire il suo grande programma edilizio secondo precise norme dell’arte. Perfino secoli dopo, in pieno rinascimento, nel clima di generale rivalutazione dei valori culturali dell’antichità classica, gli studi di Vitruvio Pollione assunsero grandissima importanza. La sezione aurea è uno dei principii teorici della composizione, attribuita dagli storici proprio a Vitruvio, il quale si impegnò a studiare l’organizzazione delle forme nello spazio e la migliore collocazione del soggetto principale. La composizione più semplice, quella naturale ad alto contenuto simmetrico, consisteva nel collocare il soggetto al centro di una inquadratura. Vitruvio volle spezzare questo tipo di simmetria e iniziò a pensare a quale distanza da uno dei lati potesse collocare il soggetto, ovvero il punto di interesse, conservando l’equilibrio della scena.
Ma quindi questa regola dei terzi?
Pensate alla vostra immagine come se fosse divisa in tre, sia verticalmente che orizzontalmente: in questo modo avrete una griglia sulla quale disporre gli elementi importanti mentre il soggetto andrebbe idealmente all'incrocio tra linee orizzontali e verticali. L'immagine viene quindi divisa in nove sezioni uguali: il riquadro centrale prende il nome di "zona aurea" ed è delimitato dai quattro punti di intersezione delle linee (punti di forza, punti focali o fuochi). Questi sono i punti in cui l'occhio si concentra maggiormente dopo aver “guardato” il centro dell'immagine e dai quali raccoglie maggiore informazione.
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Ed ecco un altro paio di utili consigli:
- se state scattando un ritratto, la foto sarà più efficace se il viso del soggetto è posizionato su una delle intersezioni delle linee;
- equilibrate i soggetti, mettendone uno nell'intersezione in alto a sinistra e uno complementare in quella in basso a destra.
Ricordatevi però. questa regola non va intesa come un dogma assoluto, non abbiate paura di infrangerla se il risultato che otterreste è migliore. Le regole servono a guidarvi, non a controllarvi.
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